C’è anche il pensiero critico ma costruttivo di Sergio Morena, medico odontoiatra e grande esperto nella soluzione dei problemi extra-clinici che attanagliano gli studi dentistici, nel programma di “”Odontoiatria Oggi”, la lista guidata da Luigi Paglia in lizza alle prossime elezioni per il rinnovo della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) di Milano e Provincia per il quadriennio 2021/2024 (in programma il 17,18 e 19 ottobre 2020 presso la Sala Girardi – PIME, in via Mosè Bianchi 94 a Milano – si vota dalle ore 9.00 alle 21.00).
Cancelliamo le norme superflue
“La nostra professione richiede estrema attenzione, precisione e dedizione al paziente, tanto da portare a pensare che questo basti a garantirne la complessità e la difficoltà, purtroppo invece”, dice Sergio Morena, “ai giorni nostri il rapporto clinico e umano con la persona da curare è diventato solo uno degli aspetti della professione odontoiatrica. Il dentista deve preoccuparsi di ottemperare a innumerevoli imposizioni burocratiche prima e durante l’esercizio della professione che se delega ad altri fanno incrementare i costi sensibilmente, con il risultato di dover aumentare i ricavi per giustificare al fisco le spese aggiuntive. Spesso inoltre, restare all’oscuro di quanto delegato può portare a trovarsi in estrema difficoltà in caso di controllo, magari per superficialità o incompetenza della persona a cui abbiamo affidato il compito. Insomma non possiamo essere semplicemente dentisti, ma anche un poco ragionieri, commercialisti, geometri, avvocati e non solo”.
In questa babele di corsi, di certificazioni, di esperti qualificati, di innumerevoli adempimenti, è facile, quasi inevitabile, sostiene Morena, dimenticare o peggio ancora ignorare qualche scadenza, aggiornamento o acquisizione che renderebbe immediatamente colpevole il professionista se qualcosa dovesse andare storto. “Per questa ragione”, dice Morena, “bisogna impegnarsi ad analizzare quanto di superfluo, inutile e anacronistico c’è in tutto questo per eliminarlo. Ed è quello che cercheremo di fare noi di “Odontoiatria Oggi” se la nostra squadra sarà la prossima Cao di Milano”.
Corsi sulla sicurezza, meglio se accorpati e Fad
Bisogna ridurre, semplificare, accorpare i percorsi di formazione e aggiornamento per la sicurezza sul lavoro sia del personale, sia del paziente e magari anche del dentista. “Servono corsi più snelli e fruibili, pensati e costruiti intorno alla nostra professione”, dice Morena, “corsi fruibili interamente in modalità Fad (Formazione a distanza) che abbattano i costi di fruizione in termini anche e soprattutto di tempo per il personale e il dentista. E il problema del coronavirus, a tal riguardo, dovrebbe essere uno stimolo a procedere velocemente in tal senso”.
Inoltre, secondo Morena, la Cao dovrebbe impegnarsi per la riduzione e ove possibile per l’annullamento degli aggiornamenti annuali, biennali o quinquennali richiesti che spesso si traducono in inutili riassunti del corso base che dovrebbe essere a disposizione e consultabile on-line in ogni momento.
“C’è poi bisogno di chiarezza su alcune tematiche di dubbia interpretazione, quali il corso di radioprotezione per il personale dipendente”, spiega Morena, “il corso per lavoratori destinato ai collaboratori, e la questione riguardante il medico competente negli studi monoprofessionali: su tali tematiche siamo lasciati in assoluta balia delle convinzioni personali del funzionario che viene a farci il controllo e questo è un altro aspetto che andrebbe cambiato”.
Burocrazia fiscale, fonte di possibili errori e di costi aggiuntivi
Andando ad analizzare la burocrazia fiscale, la situazione è spesso ancora più grottesca, fa notare Sergio Morena che sul tema ha tenuto decine di conferenze in questi ultimi anni. “Le recenti disposizioni a favore del lavoro dipendente”, spiega Morena, “hanno introdotto, per quasi tutti noi, crediti di imposta per anticipare al dipendente soldi derivanti da sgravi fiscali a suo vantaggio. Tuttavia, per questo credito di imposta, voluto dalle istituzioni e da cui noi non abbiamo alcun vantaggio, non possiamo trasmettere mensilmente il relativo F24 contributivo sul lavoro dipendente con l’home banking, perché il documento va trasmesso, pena pesanti sanzioni, coi canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Questo, nella pratica di tutti o credo di quasi tutti, ha portato i dentisti a delegare tale compito al commercialista, con costi aggiuntivi”.
Inoltre, sottolinea Morena, negli anni l’F24 mensile si è arricchito di codici tributo, codici enti, codici comuni che a fronte di frazionamenti degli importi su detti codici fa aumentare esponenzialmente la possibilità di errore con conseguenti sanzioni o enormi perdite di tempo per porvi rimedio. “Provate a telefonare al call center dell’Agenzia delle Entrate “, dice Morena, “vi renderete conto del tempo che ci vuole per parlare con qualcuno, sperando poi che sappia darci le soluzioni al quesito”.
Cos’altro andrebbe semplificato
“Molti software dell’Agenzia delle Entrate”, continua Morena, “hanno bug o difettano di aggiornamenti che rendono problematica l’installazione: pochi sanno quanto sia irritante installare l’indispensabile desktop telematico per incompatibilità con le ultime vesioni jawa”.
Per non parlare della mancanza, su molti di questi software, della funzione “copia e incolla” che rende l’utilizzo di questi programmi, fa notare Morena, inutilmente più lungo, esponendo l’utente al rischio di errore (si pensi al codice fiscali e all’IBAN). “Possibile che nessuno abbia pensato di implementare questa funzione”, si domanda Morena.
Inoltre, il passaggio dagli studi di settore agli indici sintetici di affidabilità, ricorda l’esponente della lista “Odontoiatria Oggi”, ha comportato, lo scorso anno fiscale, una serie di sconcertanti risultati. “La fattura elettronica verso il paziente, accantonata per fortuna nostra per improbabili ragioni di privacy (quando sulla cartacea visibile a chiunque siamo costretti a dettagliare ogni prestazione), prima o poi ripartirà”, prevede Morena, “ma come, con quali tempistiche e caratteristiche, e che impatto avrà sulla nostra pratica quotidiana?”.
Per concludere, il passaggio finale Morena lo riserva al POS. “È facile dire che l’utilizzo del POS aiuta ad arginare l’evasione”, conclude Morena, “ma dei costi collegati al suo utilizzo, ne vogliamo parlare? Alla fine dell’anno si tratta di una tassa aggiuntiva dell’ordine di diverse migliaia di euro!”.
Sono queste le ragioni che hanno spinto Sergio Morena a dire sì ad “Odontoiatria Oggi”. “Se alle prossime elezioni della Cao di Milano avremo il sostegno dei colleghi”, dice Morena, “allora potremo far sentire la nostra voce e portare avanti le nostre istanze per rendere più semplici le norme burocratiche e fiscali degli studi”.